La cataratta è l’opacizzazione del cristallino naturale, che è una lente molto potente situata all'interno dell'occhio. Questa perdita di trasparenza impedisce alla luce di raggiungere normalmente la retina. Da questo fenomeno deriva l'annebbiamento progressivo della vista che può rendere difficoltoso lo svolgimento delle semplici attività quotidiane (leggere, guidare, riconoscere le persone ad una certa distanza). Normalmente i colori appaiono sbiaditi, mentre in situazioni di luce intensa si può avere abbagliamento.
Solitamente la cataratta insorge come conseguenza del processo di invecchiamento dell'occhio, ma può svilupparsi anche in età giovanile, sia spontaneamente, sia a seguito di varie condizioni locali o generali, di cui la più comune è il diabete.
La diagnosi deve essere fatta dal medico specialista oculista/oftalmologo mediante un esame completo dell'occhio.
In questi ultimi anni, l'intervento di cataratta ha sempre più assunto la connotazione di un intervento con valenza rifrattiva, cioè con lo scopo di correggere non solo il deficit di trasparenza, ma anche il difetto visivo residuo sia per lontano, sia per vicino, oltre che l'astigmatismo
L'intervento, della durata di circa 10 minuti, si esegue ambulatorialmente, in anestesia topica (qualche goccia di collirio anestetico), ma sempre in presenza di un anestesista che sorveglia il decorso clinico del paziente ed in caso di necessità o di particolare ansia provvede alla sedazione, per garantirne la massima tranquillità.