• Fase Valutativa

    • Il sogno di tutte le persone che hanno un difetto visivo e che, a causa di questo, sono impossibilitate ad affrontare le diverse prove che la società moderna ci chiama a superare, è quello di rimuovere questo ostacolo con sicurezza ed ottimi risultati.
      È essenziale quindi predisporre un percorso ben definito che aiuti il chirurgo a valutare con precisione il trattamento da proporre e che serva al paziente per comprenderne la fattibilità ed i potenziali risultati.

      • Visita Oculistica

        Il chirurgo valuta il difetto visivo e la salute dell’occhio. Se i parametri "primari" di idoneità sono buoni, si può passare alla seconda fase.
        Per lo studio della nostra cornea viene utilizzata la topografia corneale: con questo esame si ottiene una fotografia dell’occhio e la creazione di una mappa della cornea.
        Alla topografia può essere associata una nuova tecnologia d’avanguardia denominata Wavefront (fronte d’onda) che si basa sul principio per cui in un occhio normale la luce che lo attraversa non viene dispersa. Ogni occhio però non è perfetto e la dispersione della luce avviene secondo dei modelli specifici.
        La tecnologia Wavefront misura questi diversi modelli di distorsione dei nostri occhi, consentendo di pianificare un intervento personalizzato per i nostri difetti.

      • Esami Specialistici

        Consistono in una serie di esami con apparecchiature specifiche per l’analisi delle varie strutture dell’occhio, in grado di ricavare dati come lo spessore corneale, la curvatura della cornea, le dimensioni della pupilla in varie condizioni di luce, ecc. Se anche questi esami confermano l'idoneità del soggetto al trattamento, si può procedere alla fase successiva.
        Infine lo specialista si informerà sulle nostre condizioni di salute generali, le eventuali malattie che ci hanno colpito in passato e le medicine che abbiamo assunto. Alcune condizioni di salute non consentono di sottoporsi all'intervento, mentre in altri casi si può rimandare la procedura in attesa di risolvere il problema.

      • Colloquio

        Fase estremamente importante nella quale viene spiegato dettagliatamente al paziente quale sia la tecnica più idonea a rimuovere il difetto visivo e quali siano i potenziali risultati.
        In questo incontro il paziente domanda per fugare ogni suo dubbio; l’idoneità definitiva passa anche per un’unità di intenti: lo specialista valuta le aspettative del paziente e allo stesso modo questi valuta se ciò che viene proposto è accettabile come risultato.

  • Intervento

    • È una procedura ambulatoriale: attualmente richiede circa cinque minuti, il paziente rimane sveglio per tutta la durata dell’intervento.
      Si tratta di una procedura rapida, ma non per questo bisogna pensare che sia alla portata di tutti gli operatori: anzi, come sovente accade, le procedure sono tanto più sofisticate e rapide quanto chi le utilizza è adeguatamente preparato. Ecco perché è importante affidarsi ad un operatore qualificato.

      Ricordiamoci di farci accompagnare da un parente o amico, così non dovremo guidare per tornare a casa e avremo una preoccupazione in meno.

      La maggior parte delle persone non sente alcun dolore durante la LASIK. Il nostro occhio è dapprima anestetizzato con alcune gocce di collirio, poi veniamo messi in posizione supina sulla poltrona dell’oculista e sopra la nostra testa si trova l’apparecchio laser. L’operazione è effettuata su un occhio per volta. All’occhio da trattare è posizionato un divaricatore che mantiene le nostre palpebre aperte, mentre un anello aspiratore mantiene l’occhio sotto pressione, cosa molto importante per permettere al chirurgo di creare il flap (lembo) corneale.

      Il chirurgo con uno speciale marker a inchiostro (tipo pennarello) segna dei punti sulla cornea prima di eseguire il lembo. Il flap (o lembo) viene creato con l’uso del microcheratomo oppure con il laser: ciò dipende dalle preferenze dell’operatore. Durante la realizzazione del lembo, che avviene molto rapidamente, non crediate di vedere il “taglio” o il lembo appena realizzato: stiamo parlando di uno spessore davvero piccolo e tutta la procedura risulterà invisibile al nostro occhio.
      L’oculista con il computer regola poi il laser per adattarlo alle nostre necessità. Ci chiederà di fissare una luce per un breve periodo di tempo durante il quale osserverà il nostro occhio con il microscopio mentre il laser invia i suoi impulsi sulla nostra cornea. In questo modo il laser modifica la forma della cornea in maniera indolore.


      Dopo l'intervento

      Come detto in precedenza, subito dopo l’intervento il nostro medico ci farà riposare un poco prima di lasciare lo studio e andare a casa (e in questo caso ci facciamo accompagnare a casa da qualcuno per non doverci preoccupare della guida). Una volta a casa ci rilasseremo e riposeremo per alcune ore.

      Molte persone riprendono il lavoro il giorno successivo, ma alcuni medici preferiscono dare al paziente un paio di giorni di riposo. È importante evitare sforzi eccessivi e attività fisiche impegnative per non traumatizzare inutilmente l’occhio e ritardarne la guarigione.

      Grazie alla chirurgia rifrattiva LASIK la maggior parte delle persone ha un miglioramento della vista pressoché immediato, anche se in alcuni casi è possibile che avvenga un recupero graduale della vista che può richiedere giorni o anche settimane.
  • Post-Operatorio

    • Il paziente viene affiancato e seguito nella fase di recupero e adattamento dopo qualsiasi intervento. La fase post-operatoria è fondamentale per verificare i risultati ottenuti, ottimizzarli e ridurre al minimo i disagi conseguenti all'operazione.

      Il rapporto medico-paziente chiaramente non può esaurirsi subito dopo l'intervento, è anzi opportuno che continui nel tempo.


      Visite di controllo

      Parte integrante del percorso è costituita da regolari visite di controllo, per garantire una corretta valutazione delle capacità visive e curare la salute dell'occhio.
  • Testimonianze